Finalmente riesco a trovare un po di tempo da dedicare al mio Blog.
Torino Spiritualità " dis-inganno" mi ha fatto una buona impressione!
Lech Walessa (premio Nobel per la pace nel 1983) ha cominciato in modo molto particolare questa iniziativa sociale-spirituale. A me sembra che ha fatto la parte del nonno nel migliore senso della parola. Infatti egli non solo ha ricordato alcuni valori sostanziali della nostra civiltà, ma ha evidenziato come questi valori sono essenziali affinché la nostra civiltà possa andare avanti nel tragitto immaginato dai padri fondatori dell'Unione Europea. Lodevole la sua idea di lavoro e benessere per tutti! Subito il mio spirito polemico si è chiesto: ma come possibile questo, quando tante menti, fino ad ora non riescono a realizzare questo sogno? Mi sono ricordato che mio nonno non mi risolveva i problemi con i miei giocatoli, ma mi ha regalato alcuni sogni, principi e valori che incidono profondamente nella mia vita più di tutti i giocatoli che ho mai avuto.
In conclusione un grande applauso per un grande uomo.
Il giorno dopo, con questi pensieri sono andato all'incontro sulle cellule staminali di: Armando MAssarenti e Luca Bonfanti col titolo " la ricerca sulle staminali: un nuovo caso Galileo?". Inizio subito dicendo che sono andato con un ora di ritardo, imperdonabile per poter dare un giudizio complessivo, ma nei 30 minuti che ho partecipato ho registrato plurimi spunti ed inoltre ho fatto una domanda precisa che ha ricevuto una risposta altrettanto precisa.
Quali spunti? Beh, caso Galileo per chi? suppongo per la Chiesa ... allora perché non c'era nessuno della Chiesa (non sacerdote o consacrato, ma qualsiasi persona con una bioetica compatibile con quella della Chiesa) a spiegare la posizione della Chiesa, posizione cosiddetta personalista? Ad un certo momento è venuto fuori dai due relatori che in particolare all'estero (dove non esistono leggi come in Italia, e se ci sono certe leggi non vengono rispettate) sono avvenute plurimi casi di abuso della fiduccia dei pazienti oppure delle coppie, le quali per avere un figlio oltre che spendere una fortuna, si sottopongono a procedure pericolose e non confermate scientificamente. Mi sembra implicito in questa dichiarazione, spontanea peraltro, la necessità di una legge seria e rispettabile. In conclusione, l'opinione dei ricercatori era, d'altra parte, in accordo con la necessità da parte della ricerca di una libertà totale. Onestamente, io mi sono trovato in mezzo a un bel paradosso, libertà totale per realizzare quegli errori esposti dai stessi relatori?!?!?!?! Alla domanda se da un punto di vista scientifico il relatore (scienziato) poteva accertare che c'è una differenza sostanziale tra lo zigote oppure l'embrione da una parte e feto o neonato dall'altra parte. Risposta dello scienziato: Lui non poteva dirlo... Dovevamo dirlo tutti noi insieme...
Io penso che 2+2=4 indipendentemente dalla volontà della maggioranza della popolazione. La domanda era diretta ad un scienziato e le veniva chiesta una prova scientifica, che prendo atto, non ha riportato alla luce. A questo punto io sono libero di pensare, sempre da un punto di vista scientifico, che se non si può accertare una differenza per il momento, potrebbero essere sostanzialmente uguali e a questo punto avendo i stessi diritti e dignità del feto e neonato sorge spontanea la contrarietà a qualsiasi manipolazione delle cellule staminali. No dimentichiamoci che a qualsiasi manipolazione di cellule staminali segue morte di quel embrione o perlomeno una menomazione grave.
Domenica ho sentito il senatore Ignazio Marino su un argomento simile: l'etica in medicina. Mi hanno stupito i suoi due esempi e cioè che per seguire il testamento biologico di due persone (quando lavorava come chirurgo negli States) non era intervenuto oltre un certo punto, con esito mortale per entrambi i pazienti. Lui stesso pensava ed era convinto che uno lo poteva salvare ed ad un altro poteva perlomeno allungare la vita. Mi chiedo se quel modello di testamento biologico sarebbe quello che noi tutti vorremo per noi e i nostri cari. Mi è sembrato inoltre che il Sen MArino consideri il rapporto medico come un contralto tra pari.... Lavorando nell'ambiente sanitario, cosi come il senatore, prima che facesse il parlamentare, ho imparato che il rapporto medico paziente non può mai avvicinarsi ad un contralto statico. Infatti io lo vedrei come un rapporto dinamico che si costruisce ogni giorno e come tale deve essere tenuto in considerazione. In definitiva non deve essere il medico a decidere per il paziente, nè il paziente a decidere cosa deve o non deve fare il medico, ma insieme possono costruire la migliore alternativa per l'uno e per l'altro.
Andreoli? un altro nonno con il quale mi sarebbe piaciuto fermarsi più a lungo
Ferrara? no comment! Ha parlato di Savonarola e dei secoli bui nel medio evo, speravo che parlasse dei nostri tempi bui.
